Adalberto Libera - BIOGRAFIA
Adalberto
Libera nacque a Villa Lagarina ( Trento ) il 16 luglio 1903.
Negli anni immediatamente
successivi al 1939 costruì a Capri una delle massime espressioni
dell'Arte e dell'Architettura del secolo scorso: la misteriosa "casa come me" di Kurt
Sucker (Curzio Malaparte, Prato
1898 - Roma 1957 ), la Casa Malaparte.
Laureatosi in Architettura a Roma nel 1928, fu uno dei promotori del dibattito sulle moderne tendenze europee dell'Arte e sul Razionalismo.
Questo forte interesse per l'Architettura a lui contemporanea prese il via nel 1927 dopo la visita all'esposizione del Werkbund di Stoccarda, e coincise con il suo ingresso nel Gruppo 7.
Fu uno dei principali diffusori della moderna architettura europea; contribuì alla fondazione nel 1930 del Movimento italiano per l'Architettura Razionale (MIAR), del quale Libera fu segretario, organizzò nel 1928 la prima mostra di Architettura Razionale.
Le prime Opere furono notevoli: la scuola elementare ''R.Sanzio'' a Trento (1931-34), un capolavoro dell'Architettura Razionalista come il palazzo postale sull'Aventino a Roma (1933-34).
Molto del lavoro successivo di Adalberto Libera du dedicato alla realizzazione degli allestimenti per le mostre del regime (mostra del decennale della rivoluzione fascista, 1932; mostra delle colonie estive al Circo Massimo 1937-39) oltre che per le esposizioni internazionali (padiglione di Chicago, 1933; padiglione di Bruxelles, 1935).
Adalberto Libera partecipò ai concorsi per le grandi opere romane dal Palazzo del Littorio, 1934 al Piano di Aprilia, 1936; dal Palazzo dei ricevimenti e dei congressi, 1937-42 all'Arco simbolico, 1937-40 fino al Palazzo dell'acqua e della luce, 1939).
Negli anni immediatamente successivi al 1939 costruì a Capri una delle massime espressioni dell'Arte e dell'Architettura del secolo scorso: la enigmatica "casa come me" di Kurt Sucker, detto Curzio Malaparte (Prato 1898 - Roma 1957), la Villa Malaparte.
Adalberto LIBERA
Villa Malaparte a Punta Masullo
fotografia: Francesco Saverio ALESSIO © copyright 1985
La Casa Malaparte nacque tanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra due uomini particolari, l'Architetto Adalberto LIBERA e lo Scrittore Curzio Malaparte, e/architettura_mediterranea/ quanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra Natura e Architettura in un luogo inospitale ed estremo ma bellissimo.
La storia dell'Architettura rupestre nel Mediterraneo è disseminata di capolavori costruttivi su cigli impossibili; edifici e ruderi testimoniano l'incessabile volontà d'insediamento dell'uomo, la volontà di controllo del territorio, sottolineate da relazioni poetiche fra natura ed artificio.
Francesco Saverio ALESSIO
Villa Malaparte a Punta Masullo
Penna biro su carta: schizzo studio di Francesco Saverio ALESSIO © copyright 1985
In occasione delle celebrazioni per il centenario dalla nascita dell'architetto Adalberto Libera (1903-1963) un accordo stipulato tra la DARC ( Direzione Generale per l'Architettura e l'Arte Contemporanee ) e il Centre Pompidou riporta a Roma i preziosi materiali originali dell’architetto trentino, a Parigi dal 1996, per esporli insieme a quelli presenti nell’Archivio Centrale dello Stato.
Nel 1996 l’archivio Libera era stato acquisito dal Centre Pompidou, e il conseguente trasferimento all’estero del materiale documentario, aveva scosso la cultura architettonica italiana che si vedeva privata di un prezioso patrimonio di disegni e documenti.
L’accordo tra la DARC e ill Centre Pompidou ha reso possibile il rientro temporaneo dei documenti a Roma, ma non è legato al solo prestito delle opere per l’ esposizione: prevede un rapporto stabile di attività legate alla cultura architettonica e artistica contemporanea, che produrrà un utile confronto sulle tematiche di interesse comune. E soprattutto aprirà una strada diretta alla conoscenza dei rispettivi patrimoni, condizione che permette di superare definitivamente quel disagio che aveva investito la cultura architettonica italiana, in occasione dell’acquisizione parigina del fondo Libera. E’ forse il caso di riconoscere che il clamore e i toni polemici dell’affaire Libera del 1996 hanno certamente provocato un rinnovato interesse per i temi della documentazione dell’architettura moderna e contemporanea. Il dibattito e il confronto tra le istituzioni ha portato negli anni successivi ad alcune importanti iniziative. Oggi lo stato dell'arte di cui questa mostra può essere un passo significativo è decisamente promettente.
Riferimento: DARC http://www.darc.beniculturali.it/sitonew/ita/mostra/presentazione.html
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