
                                Questa nuova fatica, data alle stampe per i tipi di Neftasia editore nella collana “Autori 
                                Vittime della Penna”, perché entrambi  gli autori sono stati costretti ad abbandonare la propria terra in conseguenze  di minacce ricevute alcuni anni fa, rappresenta qualcosa di diverso e di più profondo,  vestito con professionalità giornalistica, quella da manuale per intenderci,  che si attiene ai fatti e che, ovviamente verifica, analizza, incrocia e  racconta rifacendosi agli insegnamenti del compianto Beppe Alfano, il quale  scriveva che “non è la stampa ad incoraggiare, facendo da cassa di risonanza  all’industria del crimine, perché il dovere del cronista è quello di riferire  ed informare”. Un insegnamento che gli autori intrecciano, con abile ed umile  sapienza, al ragionamento kantiano professando “l’uscita dalla minorità […] che  Vattimo traduce col termine emancipazione”.
                                “Un libro – si legge nelle  pagine iniziali – nato dall’esigenza di segnalare e raccontare questa terra non  da inviati, ma avendo l’esperienza della quotidianità in assenza di  riflettori”.
                                  Qui ogni parola è  licenziata senza banalità alcuna perché i due non limitano la propria azione  alla sola elencazione dei problemi ma, e questo risulta un passo vincente ed  altrettanto convincente, ad una precisa contestualizzazione ed ad  un’altrettanto determinata analisi che concludono con una chiara proposta  risolutoria. Un concetto che trapela molto chiaramente da queste pagine è che “alle  condizioni vigenti non è possibile vivere in Calabria, ameno che non si voglia  rischiare qualche sommaria esecuzione o l’emarginazione assoluta e che –  proseguono gli autori – lo Stato, nelle sue molteplici articolazioni e  appendici cagiona l’arretratezza, la povertà e l’illibertà dei calabresi”.  Secondo Morrone e Alessio “solo un rientro in massa degli emigrati, non solo  fisico, potrebbe riattivare la speranza di un cambiamento profondo”. Una  soluzione a termine e cioè da attuare “prima che si perda l’ultima possibilità  di programmare il futuro, con l’assegnazione alla ‘ndrangheta degli ultimi  fondi europei destinati alla Calabria in quanto appartenente all’Obiettivo I”.
                                Inquinamento ambientale,  traffici di sostanze stupefacenti, voto di scambio, assistenzialismo,  malasanità, e gli ultimi lutti dell’ospedale di Vibo Valentia rappresentano un’ulteriore  conferma dei fatti esposti; abusivismo edilizio, spreco di denaro pubblico,  pizzo sugli stipendi, familismo sono i temi affrontati partendo dal paese  natale dei due autori, San Giovanni in Fiore, un piccolo centro della Sila di  appena 18mila abitanti, "dove - scrive Morrone – tutto è sorprendentemente  tranquillo”.
                                “Un malaffare […] che  appartiene trasversalmente a tutto l’arco politico locale e non”, e in queste  pagine si possono leggere i nomi e i cognomi di politici e imprenditori di una  realtà in cui le affermazioni elettorali non avvengono in base ai programmi, ma  solo “promettendo ed usando il bisogno di masse disoccupate meglio degli  avversari”. Un’oppressione che induce all’emigrazione forzata non vista,  solamente, come ricerca di un lavoro, ma come “fuga per l’affermazione di una  libertà e dignità annullate dal sistema politico, in combutta con la ‘ndrangheta”.
                                Affermazioni dure, tanto  che qualcuno ha pensato di prendere delle contromisure: il Tribunale di Cosenza  si dovrà esprimere in merito a un ricorso presentato lo scorso 5 novembre da  parte del legale Caputo, che segue gli interessi dell’imprenditore Domenico  Parrotta, il quale chiede il sequestro del libro o l’eliminazione delle pagine  164 e 165 ritenute lesive per la sua reputazione.
                                Del libro dovrebbe essere  a breve pronta una seconda edizione con aggiornamenti, perché con esso si “vuole  denunciare, proponendo ed indicando un’altra strada, l’unica da percorrere, se  si vuole chiudere definitivamente un lunghissimo capitolo di irregolarità,  contraddizioni, abusi, arretratezza, sperperi e rovine”. 
                                NARCOMAFIE - http://www.narcomafie.it - in collaborazione con LIBERA: "Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"
                                
                                
                                Francesco Saverio Alessio ed Emiliano Morrone, autori di La società sparente, Neftasia, Pesaro 2007
                                
                                
                                  
                                  
La società sparente: prefazione  di Gianni 
                                    Vattimo