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Abbazia Florense

"Il mistero c'è, è in noi. Basta non dimenticarcene. Il mistero c'è, e col mistero, di pari passo la misura; ma non la misura del mistero, cosa umanamente insensata; ma di qualche cosa che in un certo senso al mistero si opponga, pur essendone per noi la manifestazione più alta: questo mondo terreno considerato come continua invenzione dell'uomo."

Giuseppe Ungaretti; Ronda, 1922


Florens Abbbey: Transversal section

L'edificio, ideato da Gioacchino da Fiore, ma realizzato da Fra' Giuliano, "Magister Artium", e forse supervisionato dal discepolo di Gioacchino, Vescovo e grande Architetto del Duomo di Cosenza, Luca Campano, possiede alcune particolarità che oltre a renderlo unico, come ogni edificio ben riuscito, ne fanno il prototipo dell'Architettura Florense oltre che un capolavoro diArchitettura Mediterranea.

A nostro parere il restauro che ci ha privati di ogni traccia dell'architettura barocca successivamente costruita nella chiesa originaria, paradossalmente del barocco ci ha lasciato l'orpello più ingombrante: il pregevole altare, che nella chiesa spogliata dagli intonaci da un ancor più infelice restauro successivo che ci ha privati anche della resa luminosa ed acustica dell'aula, nasconde parzialmente il traforo dell'abside che è il principale motivo per cui l'intero edificio è stato costruito.

Cioè il fotoforo florense! Che, come scrive Pasquale Lopetrone, è:

L'analisi grafica dei tracciati regolatori è condotta partendo da un modulo proporzionale principale in griglie modulari a base due e a base tre costruite sui vuoti con riferimenti ai vari tipi di tracciati regolatori usati nell'antichità.

Si tratta di un ampio studio, anche nelle note, del parallelo continuo fra l'astrazione matematica e le concrete pratiche costruttive, un'analisi approfondita delle fonti e di ogni pietra dell'edificio.

Per un'Architetto può essere un docile strumento di lavoro, una fonte di continue riflessioni sulla saggezza costruttiva di quest'uomo venuto a fondare l'Ordine Florense sulle montagne della Sila dopo aver visitato molti paesi del Mediterraneo.
Gioacchino da Fiore visse qualche anno in Medio Oriente e fu lì che si appassionò all'Architettura; successivamente visse in numerose Abbazie Cistercensi, da Santa Maria della Sambucina, a Corazzo dove, alla morte dell'abate Colombano, divenne abate lui stesso, a Casamari dove cominciò, esortato da Papa Lucio III, a mettere per iscritto le sue idee, e si interessò di costruzione.

Lo studio dei tracciati regolatori ci dà un'idea delle matematiche ragnatele che, celandosi agli occhi comuni, danno ordine al mistero e costruiscono la poesia in Architettura.

Archicenobio Florense
Archicenobio Florense
Archicenobio Florense

Da visitare assolutamente la cripta, dove erano le spoglie di Gioacchino da Fiore ora nella Cappella laterale della chiesa. La cripta, elemento essenziale di questa architettura, probabile "pensatoio" nel Medio Evo e luogo turistico attualmente, è una parte di un più vasto sistema ipogeo, oggi in parte scomparso, in parte usato come sistema fognario, in parte inglobato in architetture private.

Probabilmente si è coperti i valloni naturali con archi ogivali costruendovi sopra scalinate ed abitazioni, dai sotterranei dell'Abbazia Florens all'attuale Palazzo Nicoletti da un lato, verso la Casbah del "Curtigliu" da un altro, e, forse verso il Vallone di "Surice".

Nell'insieme il complesso possiede una sua particolare austera bellezza, anche se in parte deturpata dai restauri finora operati.

Archicenobio Florense
Abbazia Florense
Abbazia Florense

Luca Campano Links

Abbazia Florense - Wikipedia

Storia di San Giovanni in Fiore - Wikiwand

Centro Internazionale di Studi Gioachimiti

Gioacchino da Fiore - Wikipedia

Gioacchino da Fiore nell'Enciclopedia Treccani

Gioacchino da Fiore | emigrati.it



Questa è una sezione di florense.it web site dedicata all'Architettura Mediterranea che, dalla Mezquita de Cordoba alla Villa Malaparte di Adalberto Libera e alla Villa Iovis di Tiberio sulle rupi di Capri , da Napoli ed i Campi Flegrei con la Casina Vanvitelliana sul Fusaro di Carlo Vanvitelli, alla Sicilia e al Museo di Gibellina di Francesco Venezia, dalla Cappella di Ronchamp di Le Corbusier all'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, attraverso il sottosuolo partenopeo, l'architettura ipogea delle caverne Greco Romane esposte alla XVII Triennale di Milano, fino al Global Village Square di Derrick De Kerchove, il restauro, le epoche, le migrazioni culturali, a volte le perdite, a volte le contaminazioni architettoniche, attraverso valori diversi e diverse religioni, le valenze estetiche, con l'apporto di scritti personali e di altri Autori, di fotografie, disegni ed altri tipi di rappresentazioni iconografiche, rendering 3D, cad, vuole indicare un percorso di riflessione su questo argomento.

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