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Gioacchino da Fiore: Centralità Mediterranea Florense

"[...] ripartirono da Petra e si ritirarono fra le montagne a Fiore, affinchè in Nazareth fosse annunciato il nuovo frutto dello Spirito Santo, fino a che, a partire da quel luogo, il Signore operasse la massima salvezza sulla Terra."


La nascita di Federico II

Gioacchino da Fiore

Quando a Palermo Gioacchino da Fiore trovò l'imperatrice Costanza d'Altavilla, che aveva espresso il desiderio di confessarsi, in chiesa, seduta sul trono, l'apostrofò dicendo:

"Giacchè io ora rappresento Cristo e tu la Maddalena penitente, scendi dal trono, inginocchiati e confessati con umiltà, altrimenti non posso ascoltarti".

L'Imperatrice scese, si inginocchiò e, sotto gli occhi attoniti dei presenti, confessò i suoi peccati, riconoscendo nell'Abate l'autorità apostolica.

E' quanto scrive un testimone dell'accaduto, suo amanuense e biografo Luca Campano, poi Vescovo e grande Architetto ( Duomo di Cosenza ). Se riusciamo ad immaginare quale sconfinato potere possedesse un'Imperatrice potremmo avere in parte la misura dell'uomo e della stima da lui raggiunta.

Gioacchino che aveva vissuto in Medio Oriente conosceva bene la cultura dominante a Palermo, ed era pienamente cosciente della centralità mediterranea del meridione d'Italia, città che come ricorda Pasquale Lopetrone:

"Già nella metà del secolo XI Palermo era, dopo Il Cairo e Cordova, il terzo centro commerciale e culturale del mondo mussulmano, ma per bellezza del luogo e clima era ineguaglibile rispetto alle prime due, per come tramandato dai cronisti dell'epoca.

[...] il quadro di un'attiva metropoli, la quale vantava ben trecento moschee, innumerevoli mercati, banchi di cambio valute e, tra tanti e vari laboratori artigiani, una delle prime cartiere impiantate in Europa. [...] Quando Ruggero d'Altavilla, fratello del Guiscardo giunse davanti alle mura di Palermo nell'agosto del 1071, si trovò davanti una città veramente organizzata, plurirazziale e poliglotta.

Di questa capacità di digiunare scrive Luca Campano:

[...] si nutriva solo di pane e acqua, che assaggiava appena, mentre giorno e notte scriveva o leggeva o pregava, e quotidianamente celebrava la messa. Ebbe da Dio quanto desiderava, come la forza di astenersi dai cibi e dalle bevande; e più si asteneva, più forte ed agile appariva. Fuori dal monastero, mangiando insieme agli altri, consumava con rendimento di grazie la razione di cibo. [...]

Gioacchino da Fiore visse e studiò per molti anni in Medio Oriente: erano lì le fonti della conoscenza, non solo Spirituale, ma anche Scientifica e Filosofica. I libri, le tecniche costruttive, le tecniche idrauliche, e dell'agricoltura, l'astronomia, la matematica. Tutto veniva da quei luoghi, dalle Regioni, dalle Civiltà all'intorno e da lì si era diffuso attraverso il Mediterraneo.

Dalla sponda sud del Mediterraneo, luoghi natali dell'Architettura Mediterranea post imperiale, Gioacchino da Fiore importò molte tecniche di costruzione che insegnò al suo fidato amanuense Luca Campano, probabile supervisore dello stesso Archicenobio Florense insieme a Fra' Giuliano "Magister Artium" che proseguì la costruzione successivamente alla morte del Maestro.

Probabilmente dopo il viaggio in Oriente maturò un maggiore distacco dal mondo che lo portò ad abbracciare l'ideale monastico, e man mano salendo di gerarchia e di prestigio visse in numerose abbazie cistercensi, da Santa Maria della Sambucina, a Corazzo dove, alla morte dell'abate Colombano, divenne abate lui stesso, a Casamari dove cominciò, esortato da Papa Lucio III, a mettere per iscritto le sue idee.

L'Apocalittica in Gioacchino da Fiore: simbolica dell'età dello Spirito

Gioacchino da Fiore nella sua vasta produzione letteraria ha esplicato le sue idee e le sue profezie; ricordiamo fra le opere la Concordia, la Expositio in Apocalypsim e il Psalterium decem chordarum. Partendo dal modello trinitario, egli divideva la storia in tre epoche fondamentali:

L'Età del Padre, corrispondente all'Antico Testamento.

L'Età del Figlio, rappresentata dal Nuovo Testamento che aveva elevato gli uomini al ruolo di figli di Dio; compresa tra l'avvento del Cristo ed il 1260.

L'Età dello Spirito Santo, nella quale raggiungendo la completa libertà predicata dal messaggio cristiano gli uomini sarebbero entrati in contatto diretto con Dio; solo in questa Terza Età sarebbe stata possibile la vera comprensione della parola di Dio. Il 25 agosto del 1196 il Papa Celestino III approvava la Regola Florense, e Gioacchino da Fiore decide di fondare l'Archicenobio dell'Ordine Florense, prima a Iure Vetere e poi a Iure Nuovo.


La fondazione dell'Abbazia Florense

Presumibilmente secondo molti studiosi, i lavori dell'Archicenobio di San Giovanni in Fiore iniziarono nel 1202, su direzione architettonica di Gioacchino.

In quell'anno sfidando l'inverno silano attraversò un valico di 1600 metri e si ammalò gravemente, fino a che

[...] gli fu concesso di ardere del desiderio di morte e, raggiunto il vero sabato, di affrettarsi come cervo alle sorgenti delle acque.


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Centro Internazionale di Studi Gioachimiti

Gioacchino da Fiore - Wikipedia

Gioacchino da Fiore nell'Enciclopedia Treccani

Gioacchino da Fiore | Stupor Mundi

Gioacchino da Fiore | emigrati.it

Gioacchino da Fiore Le Memorie di Luca Campano



Questa è una sezione di florense.it web site dedicata all'Architettura Mediterranea che, dalla Mezquita de Cordoba alla Villa Malaparte di Adalberto Libera e alla Villa Iovis di Tiberio sulle rupi di Capri , da Napoli ed i Campi Flegrei con la Casina Vanvitelliana sul Fusaro di Carlo Vanvitelli, alla Sicilia e al Museo di Gibellina di Francesco Venezia, dalla Cappella di Ronchamp di Le Corbusier all'Abbazia Florense di Gioacchino da Fiore, attraverso il sottosuolo partenopeo, l'architettura ipogea delle caverne Greco Romane esposte alla XVII Triennale di Milano, fino al Global Village Square di Derrick De Kerchove, il restauro, le epoche, le migrazioni culturali, a volte le perdite, a volte le contaminazioni architettoniche, attraverso valori diversi e diverse religioni, le valenze estetiche, con l'apporto di scritti personali e di altri Autori, di fotografie, disegni ed altri tipi di rappresentazioni iconografiche, rendering 3D, cad, vuole indicare un percorso di riflessione su questo argomento.

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