--La Villa Malaparte nacque
tanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra
due uomini particolari, l'Architetto Adalberto
LIBERA e lo Scrittore Curzio
MALAPARTE,
quanto dall'incontro e dalla relazione (difficile) fra
Natura e Architettura in un luogo inospitale ed estremo
ma bellissimo.
--Casa
Malaparteè
una sopraelevazione del luogo: l'enorme gradinata strombata
e il solarium concludono, sul ciglio di Punta
Masullo, la lunga serpentina del sentiero a mezzacosta
e la stretta e ripida scalinata terminale.
--La
residenza si sviluppa "al di sotto" e indipendentemente, colmando il vuoto tra il piano artificiale
e la linea naturale della sella rocciosa.
--La
storia dell'Architettura rupestre nel Mediterraneo è disseminata
di capolavori costruttivi su cigli impossibili; edifici e ruderi testimoniano l'incessabile volontà d'insediamento
dell'uomo, la volontà di controllo del territorio, sottolineate
da relazioni poetiche fra natura ed artificio.
--Nella Villa Malaparte a Capri, Adalberto
Libera ripulisce l'Architettura da tutti gli orpelli, costringendo
la poesia ad una arida espressione formale, ad una semplice sopraelevazione
del suolo, esalta sottolineandolo il carattere del luogo. La
terrazza è dovunque priva di balaustre, le canne fumarie
sono troncate a filo del tetto, le finestre sono scavate nelle murature.
--Simile
ad una casamatta di una guerra dimenticata, con le sue vuote occhiaie,
la scalinata come una cresta di ramarro, rimane sospesa
sul blu ad interrogarci sull'Arte e sul Tempo:come
un'ara per sacrifici che non comprendiamo, di un altro luogo, di
un altro tempo.
--Si
giunge a Punta Masullo attraverso un lungo e impervio sentiero.
--La
punta e la casa, "come un mostro fossile, o forse solo
acquattato sulla punta inospitale" ( Francesco
VENEZIA, con Gabriele Petrush; Psicon, ottobre-dicembre
1975
poi su Scritti
Brevi, Clean: Napoli, novembre 1986 ) appaiono e ricompaiano sempre più vicine; dietro un'ultima
roccia, quando ci si aspetta la casa, all'improvviso ci si trova
davanti una scala che porta verso il cielo.
--La
casa si distribuisce con uno schema a T e su più livelli.
--Nella
parte semi interrata la cantina, locali di servizio e le cucine.
--Al
piano terra è un ostello per gli ospiti, alcuni locali di
servizio ed una originale piccola stanza, detta "della montagna"
per via dell'alta rupe che si vede attraverso la finestra, rivestita
in legno con una bellissima stufa in ceramica.
--Al
piano superiore il vasto soggiorno con quattro grandi finestre che
da sole basterebbero ad arredare tutto lo spazio; quattro
quadri sui faraglioni,
Capri, il mare.
--Il
camino, semplice, grande, centrale, possiede al
suo interno un'altra finestra esposta ad ovest; d'inverno il sole
al tramonto illumina il fuoco ed il fumo giocando con essi; la notte,
dal mare, un patetico, tremolante faro
sui faraglioni.
--La
porta in fondo al soggiorno porta alle due camere da letto padronali;
quella personale e quella detta "la favorita", tutte e
due con bagni rivestiti da marmi a macchia aperta.
--In
fondo a tutto, testa dell'edificio, la studio di Curzio
Malaparte.
--La
casa è interamente costruita in muratura, con la
direzione del Maestro Adolfo
Amitrano,
scelta operata dall'Artista in previsione dell'aspetto che assumerà
il rudere nel trascorrere inevitabile del tempo e degli eventi atmosferici.
--Nel
1985 fui ospite della Fondazione Ronchi per uno
studio, ed ebbi il permesso di scattare fotografie sia all'interno
che all'esterno della casa; queste sono alcune delle fotografie
scattate quel giorno.
--Come
allora ancora oggi osservare questa Architettura evoca in me echi
lontani, passati e futuri; visioni di tempi e di uomini diversi
e migliori, trascorrere delle albe, dei tramonti, del vento e delle
maree, melanconico enigma sospeso sul blu del Mediterraneo.
Il disprezzo (Le Mépris) è un film del 1963 diretto da Jean-Luc Godard, ispirato all'omonimo romanzo di Alberto Moravia.
L’epilogo avviene in una villa di Capri (appartenente nella realtà a Curzio Malaparte) dove si è trasferito il set di Fritz Lang: qui si consuma l’ultimo conflitto tra Paul e Camille la quale, a un certo punto, lascia l’isola con Prokosch. Sulla via di ritorno a Roma, i due hanno un incidente stradale e muoiono, mentre Paul decide di rinunciare alla riscrittura della sceneggiatura del film.
[...] celle érigée à Capri sur la pointe Masullo (où fut tourné Le Mépris de Jean-Luc Godard…) par Curzio Malaparte, l'auteur de Kaputt, voilà l'occasion de réviser ou découvrir 100 ans de projets étonnants…